Le brillanti strisce blu che colorano le rocce appena al largo della costa della spiaggia di Okayama, in Giappone, non sono strani effetti speciali, ma piccolissimi esseri viventi luminescenti, chiamati “lucciole di mare” o, in giapponese, umi-hotaru. Sparsi nelle sabbie delle acque poco profonde dell’oceano, questi minuscoli gamberetti bioluminescenti lunghi 3 mm sembrano minuscole gemme blu lavate sulla riva. Questi piccoli sono in grado di emettere un potente fascio di luce in grado di rendere le spiagge e il mare giapponese un vero spettacolo multicolore: raggruppati insieme la loro luce naturale può essere mozzafiato.
Nel 2015, i fotografi Trevor Williams e Jonathan Galione hanno realizzato questa serie intitolata “The Wepping Stones”, prima attirando gruppi di lucciole di mare in barattoli con pancetta cruda e versandoli sulle rocce vicine. Gli animali non hanno subito conseguenze, tornando tranquillamente nel loro habitat marino, ma lasciandosi dietro una splendida scia azzurra, testimonianza del loro percorso sugli scogli della spiaggia.
Il nome scientifico della lucciola è Vargula hilgendorfii, ed è una delle tre specie bioluminescenti conosciute in Giappone come umi-Hotaru (海蛍). La classificazione scientifica li chiama “crostacei ostracod” ed è l’unico membro del genere Vargula ad abitare le acque del Giappone. Gli altri membri della sua specie vivono nel Golfo del Messico, nel Mar dei Caraibi e lungo le coste della California. Infine, il numero di umi-Hotaru è drasticamente diminuito a causa dell’influenza umana. Durante la seconda guerra mondiale i soldati giapponesi li usavano anche per illuminarsi di notte.